Questa comunità è un luogo di relazione. Le incrostazioni biografiche non sono molto importanti e le pruriginose curiosità sulla mia esistenza, probabilmente, salteranno fuori ugualmente nel corso dei nostri incontri, nonostante non esercitino particolare fascinazione.
Se fossi impaziente, potresti cercarmi su LinkedIn, Facebook, Instagram, Twitter e più in generale cercando il mio nome su Google, ma se fossi in te non lo farei (credimi, non è reverse psychology).
Ho scelto un modo diverso di scrivere e una strada diversa per pubblicare, più coinvolgente, condivisa. Non ti nascondo che ho provato altre vie prima di questa, più canoniche, ma è possibile che per diverse ragioni le mie cose - nonostante abbiano ricevuto qualche apprezzamento (un romanzo breve in finale al Premio Italo Calvino, l'Indice nel 2005; un racconto segnalato al Premio Alien Lovecraft nel 2004, una finale al Premio In-Edito Alice, che non esiste più) - non siano in linea con le attese del mercato dei lettori, o non siano nelle disponibilità di rischio degli editori. Sia chiaro, questo è dipeso e dipende in larga parte da me. Però questo è anche il mio viaggio autoriale, con ancora molta strada da fare, così ho pensato che potrebbe essere più bello, costruttivo ed emozionante farla insieme.
Ti chiedo di partecipare e sostenermi, di aiutarmi con il passaparola, con il confronto sincero, con un autentico pensiero, magari con una stroncatura o una revisione di tanto in tanto; ti chiedo di preordinare le copie dei libri, se ve ne sarà l'occasione, di acquistarli e di accompagnarmi in questo viaggio, entrando in un mondo diverso, che diventerà anche tuo.
1. Perché queste storie, questi personaggi e questi linguaggi sono diversi: ti smuoveranno, stimoleranno, divertiranno, scandalizzeranno.
La voce di un autore, il suo sguardo sul mondo dovrebbero essere unici. Lo sono, ne sono certo, e allo stesso modo sono setacciati da esigenze più materiali. La diversità non è tanto, o non solo, la scelta dei temi, ma l'inadeguatezza e la fragilità dell'indesiderato che cercano di conquistarsi il diritto di voce raccontando storie potenti. La tua è una scommessa. Tu punti il tuo tempo io ti farò entrare nella mia fucina. Hai la mia parola.
2. Perché amplierai l'esperienza di lettura, trasformandola in qualcosa di più grande.
Come autore la mia promessa è quella di immergerti nelle mie storie mentre nascono, trasformando il tuo tempo in un viaggio vivido, coinvolgente ed emozionante.
3. Perché le emozioni ti dicono come guardi, non quello che vedi, e anche tu, entrando nelle storie, hai imparato un po' più sul tuo conto e stai cercando qualcosa di nuovo.
Ho preparato per te alcuni perks (delle gratifiche).
Il 13 gennaio 3019, la Compagnia dell'Anello arriva alle Porte di Durin che danno accesso a Moria, la città dei Nani, nel ventre della montagna. Le porte sono chiuse e Gandalf decifra l'incisione che campeggia su di esse e recita così: Parlate, amici, ed entrate. Gandalf tenta più volte, pronunciando diverse parole, ma le porte non si schiudono, fino a quando Merry Brandybuck gli chiede: "Che significa dite, amici, ed entrate?" Gandalf comprende che la traduzione dell'incisione non è Parlate, amici, ed entrate bensì Dite amici ed entrate. Pronuncia, così, la parola Mellon che in Sindarin significa amici e le porte si aprono (da Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien).